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STORIA DI UNA RAPINA DI STATO


"Ma che piccola storia ignobile, mi tocca raccontare,
Cosi' solita e banale, come tante,
Che non merita nemmeno due colonne su un giornale,
O una musica, o parole un po' rimate,
Che non merita nemmeno l'attenzione della gente,
Quante cose piu' importanti hanno da fare ...
[omissis]
E i politici han ben altro a cui pensare,
E i politici han ben altro a cui pensare..."

Liberamente tratto dalla canzone "Piccola Storia Ignobile" di
Franceso Guccini, album "Via Paolo Fabbri 46" del 1976 link


Questa pagina e' dedicata principalmente ai miei Pazienti. Ma anche ai curiosi che volessero interessarsi a questa testimonianza. Ho preparato la pagina cercando di concentrarmi sulla descrizione dei soli fatti, riducendo al minimo commenti e riflessioni, mantenendo un testo piu' snello possibile; tuttavia sono presenti vari collegamenti a pagine aggiuntive che permetteranno eventuali approfondimenti al Lettore che desiderasse farne.
Sto per raccontarvi un fatto di quelli che si leggono talvolta sui giornali, e che paiono cosi' inverosimili da sembrare inventati. Uno di quelli che possono capitare "solo agli altri", e che mai potrebbero capitare a te. Non ci credi, finche' non arriva il tuo turno.
Ho esitato a lungo prima di scrivere queste righe: ai tempi del fatto fui minacciato di querela, e riuscirono cosi' a tenermi "buono" per un po'. Tuttavia, io credo che la gente abbia il diritto di venire a conoscenza di certi fatti, e che vi sia piu' senso civico nel denunciare quello che non funziona nello stato, piuttosto che accettarne supinamente gli abusi fiscali.
Non mi fa piacere raccontare a tutti i fatti miei, ma penso che il fine lo giustifichi.



Il pericoloso criminale sul luogo del delitto. L'occhio iniettato di sangue,
l'atteggiamento aggressivo, indicano chiaramente la sua colpevolezza ...




PRELUDIO DI UN DISASTRO


Era da diversi anni che le cose non andavano bene col fisco.
Il Lettore deve sapere che da diversi anni i lavoratori autonomi non pagano piu' tasse in percentuale, secondo il dettato costituzionale: il fisco stabilisce d'ufficio un reddito minimo da raggiungere per ogni operatore economico, servendosi di strumenti statistici, di calcoli complessi e misteriosi che stabiliscono sostanzialmente delle medie.
Questi artifici si chiamano "Studi di Settore".
L'idea inizialmente era quella di contrastare l'evasione fiscale.
Ben presto, alzandosi le pretese ogni anno, gli Studi di Settore hanno cominciato a pretendere troppo denaro, massacrando le piccole attivita' (le cosiddette "attivita' marginali") e introducendo gravi turbative nella gestione di alcuni operatori economici.
A chi volesse sapere di piu' sugli Studi di Settore, consiglio vivamente la visione di questo video
Aggiungo ancora che il meccanismo nasconde una trappola perversa (link per saperne di piu') che lo rende un inesorabile strumento di sterminio per le attivita' economiche.

Per la Matematica i valori al di sotto della media non nascondono nulla di losco; semplicemente contribuiscono nel definirla. Per il fisco, no: chi sta sotto a quelle medie, chi non denuncia il reddito stabilito per legge, e' un "evasore" per la differenza.
Per capirci: se gli studi pretendono un imponibile di 60.000 euro e ne sono denunciati 50.000, automaticamente la differenza ( 10.000 euro nell'esempio) viene considerata evasione.

Ogni operatore economico autonomo DEVE denunciare almeno quella cifra, altrimenti rischia di ritrovarsi gli estorsori in casa. Poco conta il fatto che la clientela non gli dia abbastanza lavoro, o che i prezzi al pubblico siano troppo moderati per raggiungere quell'imponibile, o che l'operatore abbia problemi in casa propria e poco tempo per lavorare... deve denunciare l'imponibile previsto, e basta. Io non conosco nessun paese al mondo che tassa per statistica.. So che altrove le statistiche orientano i controlli, niente di piu'. Questa e' una vergogna tutta italiana.

E' anche grazie a queste prodezze contabili - io la chiamo "Fiscalita' Creativa" - che avete visto sparire il vecchietto col chiosco dei giornali, i piccoli artigiani, il piccolo negozietto di alimentari... tutti "pericolosi criminali" per il nostro fisco. Attraverso gli Studi di Settore lo stato ha proceduto ad una vera e propria "eutanasia" delle attivita' economiche marginali, partendo dai piu' deboli ed eliminando via via gli operatori sempre piu' grossi.

Nella sua proverbiale mancanza di trasparenza, in tutti questi anni lo stato ha cercato di agire il meno possibile sulle aliquote, presumo per motivi elettorali: le aliquote visibilmente alte farebbero perdere consenso, e anche i contribenti piu' sprovveduti avrebbero compreso l'entita' del ladrocinio...
Dando invece ai funzionari il diritto di pompare l'imponibile come meglio credono, si e' ottenuto lo stesso risultato in maniera subdola ed ugualmente efficace.
E' chiaro che in presenza di un'aliquota - supponiamo - del 40%, il raddoppio artificioso dell'imponibile determina di fatto un' aliquota REALE dell'80% circa.
Ecco percio' comparire una legislazione che concede l'arbitrio nella determinazione dell'imponibile: ecco allora affiancarsi ai gia' demenziali Studi di Settore, le cosiddette "Riprese Fiscali", che riescono a trasformare una spesa, come gli stipendi ai dipendenti, in una voce non detraibile. O l'indetraibilita' dei capannoni e di certe altre spese che pure erano affrontate nell'esercizio dell'attivita'... Tutte spese che invece, per logica, dovrebbero avere pieno titolo per essere considerate tali, e dovrebbero essere detratte come suggerisce una matematica elementare.

Questi i vizi strutturali di partenza da considerare.
Per potere "saltare l'asticella", anch'io ad un certo punto ho dovuto assumere comportamenti che mi hanno portato, di fatto, a pagare sempre piu' tasse, sottraendo risorse dall'attivita' per consegnarle a chi le getta. Sono stato costretto a pompare artificialmente il mio reddito reale, a mio danno, sperando almeno di tenere gli estorsori lontani.
Per sapere come si fa a pompare un reddito e quali sono le conseguenze, seguire questo link.

Eppure, come vedrete, tutto questo e' stato comunque inutile: se lo stato non ti puo' fregare in un modo, ne trova subito un altro. Nemmeno essere "Congruo e Coerente" con tanto sacrificio, mi ha permesso di lavorare tranquillamente.



La sede dei "Terminators"...Qui si pianifica e si attua
la distruzione economica del Comprensorio Imolese.




LA RAPINA

La rapina e' cominciata silenziosamente, circa 4 anni fa.
Avevo gia' subito altri due controlli, anni addietro, che erano stati noiosi e niente piu'. Tutto sommato, abbastanza ragionevoli. Perche' mai avrei dovuto preoccuparmi piu' di tanto?

Cominciarono ad arrivarmi delle raccomandate dalle banche dove possedevo conti correnti.
Penso si tratti di una garanzia imposta per legge, con cui gli istituti mi informavano del fatto che c'era un controllo fiscale in corso.
Eccone una: link
"Meglio cosi'" ... pensavo io ... "Se descrivo io la mia situazione non mi crederanno, ma se la vedono da soli, crederanno almeno ai propri occhi".

Giorni dopo quelli dell'Agenzia delle Estorsioni (.. volevo dire Entrate..) chiesero ed ottennero da me un permesso di ispezione sul mio posto di lavoro. Quindi ebbero la possibilita' di vedere coi propri occhi in che struttura prestigiosa (50 metri quadri) lavora l'unico somaro dello studio.. non si puo' dire che le loro future decisioni siano state prese per una conoscenza superficiale del caso, visto che sono venuti anche "in loco".
Ma che ci sono venuti a fare, se poi non ne hanno tenuto conto?

In seguito venni contattato telefonicamente da una donna che mi impose un compito assurdo, uno di quegli incarichi che a me fanno pensare a certe "prove" della Mitologia Greca, alle Fatiche di Ercole o qualcosa di simile: dovevo abbinare ogni singolo lavoro fatturato dal mio laboratorio, nel 2005, alla relativa fattura emessa da me.
Figuriamoci: non ricordo cosa ho mangiato stamattina..
L'incarico era improbo ed una persona onesta avrebbe dovuto rifiutarlo, sapendo di non poterlo condurre a termine nel migliore dei modi. Essendo per legge impossibile rifiutare, invece mi ci applicai perdendo cosi' l'equivalente di una settimana lavorativa per questa specie di tortura inconcludente, sperando almeno di non fare troppi errori negli abbinamenti..
Mi venne chiesto inoltre qualcosa sui consumi dei guanti, bicchieri, cannule, per ogni seduta odontoiatrica. Ingenuamente, risposi diligentente e con insensata fiducia, citando i consumi normali, senza punto chiedermi che ne avrebbe fatto di questi numeri..

Se ordinassi ad un generale di volare da un fiore all'altro come una farfalla,
o di scrivere una tragedia, o di trasformarsi in un uccello marino; e se il
generale non eseguisse l'ordine ricevuto, chi avrebbe torto, lui o io?
"L'avreste Voi!" Disse con fermezza il Piccolo Principe.
"Esatto. L'autorita' riposa, prima di tutto, sulla Ragione.. [omissis] ..
Ho il diritto di esigere l'ubbidienza perche' i miei ordini sono ragionevoli"

da "Il Piccolo Principe" di Antoine De Saint-Exupéry





Perdonate la parentesi letteraria... tanto per ricordare che le pretese assurde non dovrebbero essere soddisfatte...Passo' qualche giorno affinche' la signora facesse i suoi conti, ed ecco arrivare, infine, con raccomandata, una notifica ( link) Dopo un'analisi della montagna di carta e numeri, con l'aiuto del commercialista finalmente riuscimmo a capire che c'era un'accusa di evasione fiscale per 64.000 euro. Praticamente mi avevano raddoppiato l'imponibile.
... Mica brustolini !

Per questo motivo, mi venne applicata una sanzione di 27.437 euro (pagina 10 di 14, in fondo alla notifica), che diventarono "solo" 6.859,25 (pagina 12 di 14, nella cornice della notifica) se avessi aderito e pagato senza fiatare.
Questa e' la prima evidente vigliaccata: per essere sicuri di incassare senza che gli innocenti si difendano, offrono un supersconto - che gentili! - insinuando nella vittima l'idea che si tratti del male minore. Un modo molto semplice di fare cassa. Naturalmente, che l'evasione ci sia realmente stata oppure no, verra' contabilizzata come "Proventi dalla lotta all'evasione fiscale". Cosi' l'impiegato fara' bella figura col capufficio, il capufficio col capufficio dei cappuffici, e il ministro di turno potra' presentarsi in televisione davanti al popolo bue plaudente, invidioso e credulone raccontando "quanto e' stato bravo".

Sostanzialmente, l'accusa si basava sul fatto che io avrei consumato troppo materiale, per avere eseguito "solo" le prestazioni fatturate. Si dette per scontato che tutto il materiale comperato nel 2005 - l'anno in esame - fosse stato consumato entro il 2005. Come se gli operatori economici facessero magazzino imponendosi di acquistare solo il materiale necessario entro il 31 dicembre dell'anno corrente...
Commenti, critiche ed improperi sui metodi e principi adottati, qui si sprecano.. se interessa, leggere il link


BALLE! La documentazione allegata dimostra che sono balle!
Non permettete alla propaganda di regime di fare dei vostri figli
degli schiavi lobotomizzati impegnati a mantenere parassiti,
fancazzisti, e furbastri di ogni colore politico!




A questo punto, io mi rivolgo ai miei Pazienti, gli unici di cui desidero conservare la fiducia: Voi sapete bene quanto me che le vostre fatture le avete sempre ricevute. Converrete con me allora, che questi qui hanno sbagliato - o fatto finta di sbagliare - per una percentuale del 100%.
Nel privato, il dipendente che sbaglia cosi' viene licenziato in tronco.
Ma sapendo come funzionano stato e parastato, vedrete che la Dottoressa fara' carriera.

In concerto col commercialista, chiedemmo istanza per tentare un contraddittorio, ( link) cercando di fare capire alla donna l'errore del metodo. In un caso, quello delle cannule, riuscimmo anche a dimostrare - fatture dei fornitori alla mano - che l'acquisto del 2005 aveva assolto alle necessita' di due anni lavorativi, visto che l'acquisto successivo si realizzo' ben due anni dopo. Coi guanti la stessa cosa fu molto piu' difficile, perche' un dentista ne consuma tantissimi.
Inutile riferirvi che la donna preferi' ignorare le cannule e considerare i guanti...
Non andai io a discutere. Delegai il commercialista.
I miei rapporti col fisco, come descritto sopra, negli ultimi anni sono diventati molto ma molto tesi. Non dimenticavo CHI sta uccidendo da anni la mia attivita'. Di fronte a tante scemenze pretestuose, temetti che avrei potuto perdere la pazienza, e prudenzialmente delegai il commercialista, sicuramente piu' diplomatico, e capace di comprende meglio di me il mondo misterioso della contabilita'.
Pensai che fra tecnici si sarebbero capiti meglio.

Non si capirono.
Mentre il tempo utile si andava esaurendo ... decisi infine di pagare, ritenendo che un contenzioso, anche avendo ragione, mi sarebbe costato di piu', e l'esito non sarebbe stato affatto scontato.
Ci fu inoltre dell'altro: ancora oggi mi sarebbe molto difficile presentarmi al giudizio di uno stato che disprezzo, di fronte a giudici che non stimo ( perche' ? ).
Inviai una e-mail, annunciando la capitolazione, e ponendo delle critiche.
- Osservai che pagavo semplicemente perche' non c'era modo di dimostrare una verita' (inversione dell'onere della prova.. solo in italia una porcheria simile ..), che restava ugualmente vera .... io piu' che presentare una contabilita' a posto, che potevo fare?
- Feci notare che in questo modo, mi avrebbero costretto a chiudere l'attivita', impedendo il futuro pagamento di anni di tasse, e che quindi avrebbero servito molto male il loro padrone, facendogli perdere tutte le entrate future fino alla mia ipotetica pensione... decine e decine di migliaia di euro perduti ...
- Manifestai il dubbio che, non avendo trovato niente di serio a mio carico (per loro stessa ammissione: pag.3 di 14 della notifica, prime righe.. ero perfino CONGRUO e COERENTE con gli Studi di Settore!), si fossero letteralmente inventati ad arte un pretesto per spillarmi comunque dei soldi.
- Infine osservai che se lo stato scende cosi' in basso per fare cassa, si abbassa al livello di un'organizzazione malavitosa.

Parole dure, e' vero. Ma era la verita', credo comunicata comunque con sufficente urbanita'.

Quando il commercialista andato a pagare mi contatto' telefonicamente, mi comunico' che la donna era cosi' incazzata che non l'aveva nemmeno voluta ricevere, ed era invece stata mandata dal direttore che l'aveva redarguita e minacciato querela nei miei confronti.
Avvertii un'improvvisa fitta al portafoglio (era evidente che sarebbero seguiti sgradevoli conseguenze economiche). E mi vergognai.
Non di quello che pensate voi, cari Lettori ... mi vergognai perche', cosi' come andarono le cose, sembrava quasi che io avessi vigliaccamente mandato avanti una povera donna - il commercialista - a prendersi fulmini e saette per conto mio.
Ma io mica me l'aspettavo la "sceneggiata napoletana". Mi aspettavo di fare un discorso franco a gente sufficientemente ragionevole, gente capace, se non di moderare le pretese o desistere, almeno a rifletterci sopra. Li sopravalutai, ecco tutto .. li considerai migliori di quanto realmente fossero.
Ometto in questa sede il nome della gentildonna, tanto ragionevole, gentile e comprensiva, perche' non vorrei commettere il reato di Lesa Maesta', visto quanto sono permalosi questi soggetti, che dimenticano sempre da dove viene il loro stipendio, e dimenticano di essere NOSTRI DIPENDENTI ... affida loro una scrivania, e subito si credono Generali ...
Non e' il coraggio che mi manca: sto scrivendo quello che sto scrivendo...
Non sono le parole a mancare: ho una discreta padronanza della lingua...
Quello che mi manca e' il denaro per affrontare una querela. Non ho i soldi per pagare l'avvocato, cosi' come non li avevo allora per affrontare il contenzioso... in italia, le bocche si chiudono cosi': minacciando la richiesta di soldi a chi non ne ha.
(Comunque, se vi interessa, il nome lo trovate all'indicazione del destinatario dell' istanza.. ma io non l'ho pronunciato, quel nome, chiaro?)

Stordito da quella reazione spropositata, mandai una mail di scuse.
Per cosa non lo so, visto che il derubato ero io. Ero io che avrei dovuto incazzarmi. Comunque, mi scusai lo stesso. E pagai. Pochi giorni dopo, il commercialista con mia delega firmo' l'adesione e dopo avere chiesto un fido bancario, ed essermi accollato un piccolo debito, pagai il pizzo in un colpo solo. Rimasi col conto corrente sotto zero, liquidita' nulla, devetti farmi prestare soldi per continuare a lavorare.
Comunque sia, almeno questa gente non l'avrei vista piu'.
Meglio per tutti.
Ah.. naturalmente, "avendo fiatato", addio sconto.. ho pagato la sanzione quasi intera ( ricevuta) , appena qualcosa in meno perche' ho pagato tutto e subito.. che gentili! Purtroppo "l'apnea" non mi e' mai venuta bene....


E ADESSO?


Questa brutta esperienza e' per me una bruciante conferma di quanto mi era ormai evidente da qualche anno: questo e' un paese in cui sta diventando pericolosissimo il possesso di una Partita IVA. Possedere una Partita IVA in Italia, equivale ad avere una scritta sulla fronte: BANCOMAT... tutte le volte che questo stato corrotto e morente avra' bisogno di soldi, sapra' dove ottenerli con qualche pretesto.
Io non saprei dire se nel mio caso l'esproprio sia dipeso dall'incapacita' dei funzionari o dalla deliberata volonta' di prendere i soldi comunque. Ma all'atto pratico non fa molta differenza: qualunque sia la causa di tale scippo, il risultato per me e' lo stesso.

Ebbene, in queste condizioni io non ho piu' il coraggio di lavorare. Non mi sento tutelato dall'arbitrio degli estorsori, anzi lo stato produce in continuazione leggi che favoriscono sempre di piu' l'arbitrio a spese del contribuente, ed e' pensabile che questo orientamento peggiorera' man mano si avvicinera' la sua bancarotta. Io non sono piu' disposto a consumare la mia unica ed irripetibile vita per tenere in piedi uno stato che non mi rappresenta affatto, e che disprezzo.
Quando torneranno con altri pretesti per mangiare altri soldi, non voglio esserci. Attenderli sarebbe stupido.

Se facciamo un po' di conti, nella migliore delle ipotesi, restando dovrei pagare un'aliquota REALE del 50%, perche' anche quell'imponibile che avevo liberamente denunciato era gia' il frutto di una forzatura (gli studi di settore) che mi costringeva a denunciare piu' del reale.
Nella peggiore delle ipotesi, se mi donano un'altra sanzione simile raddoppiandomi l'imponibile reale, arriverei - sia pure "una tantum" - al 100% di aliquota reale. Finirebbero col mangiarmi anche la casa.
Signori miei, conosco modi molto piu' riposanti per diventare poveri.

Ho atteso due anni per rimettermi in piedi dopo la disgrazia; volevo attendere ancora un poco, prima di chiudere, per risparmiare ancora qualcosa e potere resistere piu' a lungo; ma dopo avere conosciuto le "entusiasmanti" manovre di Monti - non riesco ad immaginare niente di meglio per distruggere un popolo - ho preferito accelerare la chiusura.




Percio' consegnero' la Partita IVA al dicembre 2012, con tre anni di anticipo su quanto inizialmente programmato.
Lavorare in questo contesto significa gettare il sangue per tenere in piedi un sistema istituzionale che per il bene degli italiani onesti dovrebbe essere affossato il piu' presto possibile. Perche' piu' a lungo sopravvivera', piu' avra' occasione di spremerci denaro, e la lista dei suicidi, dei disoccupati, degli impoveriti, degli sfrattati, avra' il tempo di allungarsi a dismisura. Queste istituzioni combatteranno fino all'ultimo sangue - altrui, cioe' il nostro - per mantenere vizi e clientele che non riguardano gli italiani onesti... gia' stanno progettando di ipotecare tutte le case private, come se lo stato ne avesse piena e legittima disponibilita' ( videolink).
E tutto questo per ottenere cosa? Niente! Solo per velocizzare la spoliazione della classe media e dei lavoratori, a favore dei soliti noti, arrivando comunque ad una bancarotta che giudico INEVITABILE. Il debito e' INESIGIBILE.

Poi aspettero'.. un paese che fa cose come queste, e' destinato alla distruzione economica in breve tempo.. basta aspettare ( link ai motivi che giustificano il pessimismo). La mia scommessa e' che l'Italia vada in briciole prima che finiscano i miei risparmi.

Dopo la bancarotta, se realmente vorremo ricominciare, le leggi in campo fiscale e la gestione dell'economia dovranno essere ben diverse, simili a quelle di un paese civile, ed in questo caso conto di riprendere l'attivita'. In fondo, chiedo solo di essere trattato come un contribuente Tedesco, Danese o Svedese (.. non a caso ho scelto inferni fiscali ..), cioe' pretendo di pagare le tasse sul reddito reale, non su un reddito inventato di sana pianta. Non voglio sapere piu' niente di studi di settore, redditometri, spesometri o altre schifezze... se spariranno, riprendero' la partita IVA.

MA se dovessi sbagliare i miei calcoli e non ci sara' mai piu' resurrezione, piuttosto che vivere come uno schiavo vendero' lo studio e mi ritirero' definitivamente.






Ringrazio chi mi ha letto fin qui. Rigrazio i miei Pazienti per la preferenza che mi hanno accordato in questi anni. Auguro buona fortuna ai miei colleghi che restano, e specialmente a tutti coloro che vivendo di un lavoro autonomo, saranno vittime preferite degli eccessi fiscali (ne avrete bisogno).

Chiunque per qualunque motivo volesse contattarmi,
puo' farlo al seguente indirizzo:
roberto.zambrini1@tin.it

Dott.
Roberto Zambrini
Odontoiatra


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