PERCHE' L'IMMIGRAZIONE NEL NOSTRO PAESE NON E' UNA RICCHEZZA.


Questa pagina cerca di raccogliere le riflessioni del webmaster (MisterX) sull'argomento in questione.
Per agevolarne la lettura, il tutto e' stato organizzato sotto forma di FAQ, ossia di domande e risposte.
E' possibile discutere sull'argomento, o ingiuriarmi, inviandomi una e-mail

Visitate il sito: http://www.misterx.alterwebs.com.

NOTA: il carattere "*" inserito nel testo e' un link a un documento
audio, video, o a un testo attinente a quanto appena enunciato.


- Chi e' ostile all'immigrazione nel nostro paese e' un razzista xenofobo!

- Se non e' per razzismo, allora perche' mai dovremmo opporci all'immigrazione?

- Problemi di ordine pubblico? Suvvia, anche gli Italiani stuprano, rubano e ammazzano!

- Ma perche' voi xenofobi siete tanto ostili specialmente verso gli immigrati Islamici?

- Abbiamo bisogno degli immigrati, poiche' la popolazione invecchia e occorrono giovani che paghino le pensioni ai nostri vecchi.

- Anche noi siamo stati un popolo di emigranti. Come possiamo, oggi, negare solidarieta' a chi e' nel bisogno?

- Il mondo cambia, il progresso e' inarrestabile, tutto il mondo e' destinato alla globalizzazione. Queste chiusure allo straniero sono anacronistiche.


- Ma perche' voi xenofobi siete tanto ostili specialmente verso gli immigrati Islamici?

L'esperienza gia' maturata negli altri paesi che li ospita in gran numero, ha dimostrato che esistono enormi difficolta' di integrazione per questo genere di immigrati, che sono i piu' pericolosi per il nostro paese e per l'Europa intera.
L'Olanda in particolare, il primo paese europeo che ha loro spalancato le porte, ne ha attratti a milioni, e valutare le conseguenze di questa scelta e' molto utile per capire quale potrebbe essere il nostro futuro prossimo
* .
Meglio non se la passano la Svezia * , la Gran Bretagna * , la Danimarca * , la Francia * ....
La cultura islamica si basa su presupposti che sono assolutamente incompatibili con i nostri:
Fusione fra stato e potere religioso. E' una condizione opposta a quella che si e' realizzata in Occidente, dove la separazione ha permesso lo sviluppo dei diritti del singolo, della libeta' di pensiero, di religione...
Profondo razzismo nei confronti degli altri popoli. Basta leggere il Corano - che per loro e' anche fonte a cui si ispira il diritto - per scoprire che i veri razzisti sono loro. A chi non e' islamico, spettano sempre posizioni subalterne, di "dummitudine" nel migliore dei casi, di oppressione - anche violenta - negli altri * * .
Atteggiamento di occupazione e conquista presso gli ospitanti, con l'imposizione delle proprie pretese e usanze. Vorrei che il Lettore mi spiegasse per quale motivo dobbiamo ritenere giuste e ragionevoli le lotte dei popoli del terzo mondo contro il Colonialismo Occidentale, mentre noi dovremmo lasciarci conquistare senza difenderci.
Scarso rispetto per i diritti della Donna * * *
... e l'elenco potrebbe ancora continuare.

Io sfido il Lettore a trovare un paese - me ne basta uno solo - in cui l'aumento della popolazione di fede islamica - diciamo fino al 20-30% sulla popolazione totale - non abbia provocato importanti perdite di quei diritti civili tanto importanti per noi occidentali. Prima di tutti, la liberta' di pensiero.
Per loro la democrazia occidentale non e' un fine a cui aspirare - non sanno che farsene - ma un espediente tecnico volto a favorire la penetrazione nei paesi da conquistare.
Man mano la loro influenza aumenta, aumentano sempre di piu' le pretese, fino ad annientare, se incontrano abbastanza debolezza, le popolazioni locali.
D'altra parte, gia' oggi - e non rappresentano certo ancora la percentuale su ipotizzata - la loro presenza e' terribilmente ingombrante: stiamo perdendo la liberta' (in casa nostra!) di criticare la loro cultura, e alcuni dei nostri cittadini sono stati costretti a muoversi con la scorta armata per non rischiare la pelle * . .
Pretendono di levare i nostri simboli religiosi - io sono ateo, ma non sposto certo il Dio dei miei padri, a casa mia, per fare posto al loro * - di dettare le regole nelle mense pubbliche, di ignorare le nostre regole e normative, che sono sempre seconde a quelle del Corano.
Esisteranno certamente islamici moderati, non ci sono solo quelli cosi' radicali. Ma e' evidente che hanno ben poca influenza, sono succubi ovunque, e questo non cambia le conseguenze per noi.
Tanto altro si potrebbe aggiungere.
Consiglio al lettore, se ha un po' di tempo, di scaricarsi "La Piccola Guida Alla Cultura Islamica" di Edouard Ballaman, molto utile per comprendere meglio i pericoli che si affacciano all'orizzonte.
Ne sono disponibili una versione audio * e una scritta in formato PDF * .

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- Problemi di ordine pubblico? Suvvia, anche gli Italiani stuprano, rubano e ammazzano!

Questa e' la domanda a cui e' piu' facile rispondere: se gli Italiani sono dei cattivi soggetti, per quale motivo dovremmo sentire la necessita' di importare nuova criminalita' da aggiungere a quella che gia' abbiamo?

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- Anche noi siamo stati un popolo di emigranti. Come possiamo, oggi, negare solidarieta' a chi e' nel bisogno?

Esistono profonde differenze, fra la nostra emigrazione e quella che stiamo subendo noi oggi.
Prima di tutto, si trattava di una immigrazione richiesta dai paesi ospitanti, che per vari motivi avevano bisogno di molti lavoratori.
Paesi come gli USA, o anche l'Australia, dispongono ancora oggi di aree sconfinate da bonificare. Possiamo facilmente immaginare quanto fosse elevata la necessita' di manodopera alla fine del 1800, ma anche in seguito.
Anche nella Germania del secondo dopoguerra, che aveva perduto i suoi maschi in una guerra totale, c'era una forte necessita' di manodopera per ricostruire i complessi industriali.

Guardiamo ora l'Italia contemporanea.
Il Lettore vede le praterie sconfinate?
In questo panorama di forte urbanizzazione, di cementificazione e saccheggio ambientale, vede terre da dissodare?
Il Lettore vede un forte complesso industriale?
In questo panorama di aziende che muoiono per via delle pessime politiche fiscali di uno stato sempre piu' parassita che prestatore di servizi; in questo panorama di aziende che delocalizzano; in questo panorama di disoccupazione crescente, di stipendi in calo, il Lettore vede la necessita' impellente di importare nuova manodopera?

Se le risposte sono dei "SI' " ... beh ... gli consiglio di comperarsi un buon paio di occhiali....

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- Abbiamo bisogno degli immigrati, poiche' la popolazione invecchia e occorrono giovani che paghino le pensioni ai nostri vecchi.

Perche' possano "pagare le pensioni" ai nostri vecchi, sarebbe necessario prima di tutto che lavorino "in regola".
Il Lettore ritiene veramente che i vari "Vu' cumpra'", i lavavetri agli incroci, le "badanti" Ucraine, le prostitute ... siano tutti in grado di versare i contributi dovuti?
E i lavoratori assunti nelle aziende?
Chiedetevi per quali motivi un imprenditore assume un extracomunitario, ossia una persona che avra' difficolta' nel capire la lingua, nel trovare un alloggio, e porra' problemi perfino nella mensa aziendale (pensate agli islamici).
Talvolta sara' necessario, perche' "gli Italiani non vogliono fare certi lavori".
Certo, e' vero. Ma quanti sono quelli che rientrano in questa tipologia? Tutti quelli che risultano impiegati?
Caro Lettore, la verita' e' una sola: vengono accettati perche' sfruttati, e questo significa che saranno malpagati e spesso verseranno in contributi previdenziali inferiori al dovuto.
E quindi siamo di nuovo tornati al punto di partenza: stanno entrando nel nostro paese persone (e i loro familiari!) che immergeranno le mani in una cassa comune quando avranno bisogno di sanita' e trattamenti pensionistici, ma che non contribuiranno in maniera proporzionale nella sua costituzione.
Altro che "aiuto!"

Il problema pensionistico va risolto in ben altro modo: passando lentamente dall'attuale sistema a ripartizione (i lavoratori attivi pagano la pensione ai pensionati del momento) ad un sistema a capitalizzazione (ogni lavoratore impiega i contributi in titoli, obbligazioni, altri prodotti finanziari, e raggiunta una certa eta' si gode i frutti.)
Esattamente come fece diversi anni fa il Cile del "Fascista" Pinochet
* * poi imitato da diversi paesi del mondo, compresi gli USA. Oggi il sistema pensionistico Cileno e' considerato uno dei piu' stabili e sicuri al mondo, capace anche di trainare l'economia e l'occupazione. Diversamente dal nostro, che invece e' un peso per l'economia e trae risorse anche dalla fiscalita' generale.

Questo passaggio avrebbe potuto essere poco traumatico se fosse stato iniziato 20 anni fa, quando gia' gli esperti parlavano del problema. Sarebbe bastato inviare alla capitalizzazione quote crescenti del reddito dei lavoratori, ripartendo gli oneri prima di tutto ai redditi ed alle pensioni piu' elevate. Infatti lavoratori e pensionati di tale censo avrebbero potuto tranquillamente sopportare una piccola riduzione degli introiti.
La ripartizione di questo piccolo "sacrificio" avrebbe aiutato il sistema pensionistico ad imboccare la giusta via, mantenere i conti un po' piu' in ordine, senza troppo togliere ai redditi e pensioni piu' basse.
Ma i Sindacati, che rappresentano ormai gli interessi dei soli pensionati, hanno sempre ostacolato questo passaggio, danneggiando cosi' il futuro dei giovani.

In conclusione: importare immigrati e' una cura peggiore del male che si vuole sanare; la vera soluzione e' l'unica che non si vuole adottare; adottarla ieri sarebbe stato quasi indolore, adottarla oggi sara' doloroso, ma adottarla domani potrebbe essere impossibile.

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- Chi e' ostile all'immigrazione nel nostro paese e' un razzista xenofobo!

Chi comincia una discussione simile con questi argomenti, dimostra subito di non avere capito nulla in proposito.
Le questioni che entrano in gioco sono di ordine pubblico, economico, non hanno proprio niente a che vedere ne' col "razzismo", ne' con la xenofobia, ne' coi "Nazisti" o "camere a gas".
Se milioni di tedesche "bionde e di pura razza ariana" pretendessero di entrare e stabilirsi nel nostro paese, il problema non cambierebbe.
Quando il mio interlocutore comincia in questo modo, comprendo subito che ha assunto una posizione ideologica, non razionale... Gli consiglio vivamente di continuare la lettura di questa pagina, se realmente vuole conoscere le ragioni di "tanta cattiveria ed egoismo".

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- Se non e' per razzismo, allora perche' mai dovremmo opporci all'immigrazione?

Tutti i paesi del mondo - anche quelli piu' civili del nostro - pongono dei limiti, dei paletti precisi all'ingresso di cittadini stranieri
* .
Lo scopo e' quello di salvaguardare gli interessi - legittimi - dei cittadini del paese ospitante, come l'ordine pubblico, il benessere economico, l'identita' culturale e - in alcuni casi - perfino il mantenimento di quei diritti civili conquistati attraverso secoli, attraverso generazioni.
Nel caso del nostro paese, non si capisce proprio perche' dovrebbe essere il contrario.
Anzi, proprio nel nostro caso esistono numerose argomentazioni razionali che suggeriscono molta cautela, nell'accettazione di un'immigrazione importante in un paese come il nostro.

Sovraffollamento, cioe' saccheggio ambientale
Cominciamo dall' "ingombro fisico" puro e semplice di queste persone, qualunque sia il colore della loro pelle, l'etnia o la religione di appartenenza.
Ogni persona "occupa spazio fisico" e consuma risorse ambientali: abbisogna di acqua, energia elettrica, un'alloggio, usa veicoli...
L'Italia e' uno dei paesi europei piu' sovraffollati del mondo: circa 150 abitanti per chilometro quadrato ( link).
In realta' la faccenda e' ancora piu' tragica: una cartina dell'Italia fisica mostra chiaramente che il nostro e' un territorio in cui la popolazione si concentra in poche grandi pianure - le uniche adatte ad ospitare i grandi insediamenti industriali e abitativi - dove la reale densita' probabilmente raddoppia ulteriormente.
Gli effetti di questa sovrapopolazione?
L'ambiente - risorsa non rinnovabile, limitata - e' gia' stato abbondantemente cementificato, i boschi abbattuti. L'inquinamento che fa chiudere periodicamente (e inutilmente) le nostre citta', le periodiche alluvioni, le colline franose, fanno fede della difficile situazione ambientale.
Vogliamo peggiorare ulteriormente?
I "verdi", quelli che dovrebbero proteggere l'Ambiente, dove sono?
Io credo che un paese come il nostro, dovrebbe semmai cercare di ridurre la propria popolazione: i paesi piu' progrediti sono quelli che cercano di ridurre "l'impronta ambientale", non quelli che lo saccheggiano!

Necessita' energetiche
Siamo uno dei pochi paesi industrializzati che non hanno voluto le centrali nucleari - salvo utilizzare ipocritamente quelle francesi - e che si gingillano ancora con le sole fonti "alternative".
Talvolta ci sono bastate le richieste eccessive dei condizionatori, l'estate, per mandare in "tilt" il sistema energetico.
E in questo contesto, pensiamo di potere sostenere altri consumatori?

Ordine Pubblico: il "trend" e' sotto gli occhi di tutti. Ed e' solo l'inizio!
L'Italia e' un paese che ha gia' gravi problemi di ordine pubblico.
Come tutti sappiamo, lo Stato non controlla tutto il territorio, ed il Sud e' praticamente in mano alle organizzazioni mafiose, che esercitano il loro controllo direttamente sul territorio.
Ma anche il Nord e' "spremuto" per fornire denaro alla malavita organizzata, attraverso parti deviate dello stato che inviano al Sud - o meglio alle sue organizzazioni malavitose - quote enormi del reddito prodotto e raccolto con le imposte.
Viviamo in un paese che sta rischiando una frattura, una scissione fra un Nord potenzialmente ricco, ma continuamente depredato e sempre piu' esasperato, ed un Sud che non e' mai cresciuto, perche' la gente onesta del Sud non vede i denari trasferiti, o tutt'al piu' riceve briciole in cambio del "voto di scambio".
Il Lettore ritiene che questo sia un paese cosi' stabile da potere sopportare ulteriori difficolta' senza sbriciolarsi?

L'immigrazione ha gia' portato ad un palpabile peggioramento dell'ordine pubblico, e per vari motivi sembra essere molto piu' incline dei nativi, verso forme di delinquenza.
Non sono pregiudizi: sono i freddi e imparziali numeri.
Secondo l'ISTAT, attualmente (2006) in Italia dovrebbero esserci circa 5 milioni di extracomunitari, fra regolari ed irregolari.
Se calcoliamo gli Italiani in 60 milioni - uso numeri tondi e approssimati per favorire il calcolo - avremo grossomodo 1 extracomunitario ogni 12 indigeni.
Ma nella popolazione carceraria, gli extracomunitari rappresentano da soli - ci dice il Ministero degli Interni - un terzo del totale!
Non abbiamo un rapporto 1:12, come ci si aspetterebbe, bensi' 3:10.
Un po' come dire che sono circa tre volte piu' inclini a delinquere.
D'altra parte e' normale, che un paese "culla del Diritto, tomba della Giustizia", dove manca la certezza del diritto e della pena, diventi calamita di avventurieri di tutti i tipi.
Il Lettore ritiene ancora che si tratti di una ricchezza?

Una guerra fra poveri
Che il lettore rifletta bene: la "ricchezza" che gli extracomunitari producono - se c'e' - va a beneficio di alcune aziende, forse di alcuni privati cittadini che assumono una ColF o una badante per poco prezzo, spesso in nero.
Ma gli oneri vanno a carico della collettivita'.
La disponibilita' di lavoro a basso prezzo toglie lavoro ai nostri connazionali, e abbassa in generale le possibili pretese salariali, quando gia' oggi l'operaio Italiano e' uno dei peggio pagati in Europa.
Il "welfare" che dovrebbe portargli aiuto e' saccheggiato a piene mani dagli ultimi arrivati, - non aventi diritto che tali fondi non hanno costituito - che godono di corsie preferenziali nell'assegnazione di alloggi popolari, sostegni economici, aiuti sanitari.
Viene rapidamente saccheggiato un patrimonio accumulato dai nonni, i padri, i figli stessi, nei momenti di "vacche grasse", per affrontare le incertezze di un futuro.
Un futuro che e' oggi.
I livelli piu' svantaggiati della nostra gente sono oggetto - diciamo cosi' - di una concorrenza sleale, che poco contribuisce ma molto prende da una cassa comune.
Non c'e' appello ad una pretesa "solidarieta'", ad una pretesa "accoglienza", a mio parere, che possa giustificare la rapina che si sta realizzando.
E' ovvio che i signori industriali, la nostra classe politica corrotta, non si preoccupino di questo.
Lor Signori hanno i denari.
Lor Signori hanno bisogno di nuovi schiavi (quelli politicamente corretti li chiamano "nuovi italiani") perche' quelli vecchi sono gia' stati spremuti per bene, non danno piu' frutto.
Lor Signori hanno le ville e le guardie del corpo, non rischiano di essere aggrediti per strada.
Lor Signori, o sono dei CRIMINALI, o sono ormai lontani anni luce dal vivere reale della gente.

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- Il mondo cambia, il progresso e' inarrestabile, tutto il mondo e' destinato alla globalizzazione. Queste chiusure allo straniero sono anacronistiche.

Non e' detto che il semplice fluire del tempo debba necessariamente corrispondere ad un "progresso" in campo economico, legislativo, culturale. In Fisica, esiste la legge "dell'Entropia", che ricorda quanto sia difficile passare dal disordine all'ordine, e facile fare il percorso contrario. Similmente, progredire e' difficile, ma per regredire basta un attimo.

Detto questo, riusciro' ora a sorprendere il mio lettore : io sono convinto che un giorno, i popoli del mondo potrebbero godere di uno stile di vita simile, e che le differenze tenderanno a ridursi sempre di piu'.

Ma c'e' modo e modo.

Se i vari popoli, possono vivere nelle loro terre senza eccessive interferenze, mantenendo la piena sovranita' e le proprie tradizioni - non parlo di autarchia ed isolazionismo, ma di piena sovranita' nazionale e culturale - sa il lettore quali saranno le conseguenze?
Che chi stara' peggio, si chiedera' ad un certo punto per quali motivi il vicino vive meglio, e capiti i motivi delle differenze, probabilmente provera' ad emularlo.
Si potrebbe insomma generare, procedendo per emulazione, un circolo virtuoso che eleggerebbe i paesi migliori come modello da imitare, portando gli altri al superamento dei propri limiti, per decisione autonoma.

Se invece - e questa e' la tragica politica attuale - permettiamo che la sovranita' e la cultura dei paesi ospitanti venga calpestata imponendo fenomeni migratori, lo sapete che succedera'?
Succedera' che la pura forza dei numeri - non i pregi di una cultura e delle sue leggi - stravolgera' questi potenziali modelli, e ne verra' meno la loro forza trainante.
Con grave danno di tutti, e non solo dei popoli invasi; e l'affermazione - imposta - di modelli culturali che invece si sono dimostrati fallimentari.

Cioe', un regresso, non certo un progresso!



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